Descrizione
Dismisura
di Fernando Balius e Mario Pellejer Ruiz
Edizione originaria in lingua spagnola
Desmesura, Bellaterra 2018
Interno a colori
ISBN 979-12-80227-05-8
Data di pubblicazione 16 novembre 2021
Postfazione a cura del collettivo SenzaNumero
Traduttrici Giuliana Zeppegno
Questa graphic novel parla di follia. Per fare questo ho parlato della mia follia, delle voci e dei rumori che sento nella mia testa. Delle cose che mi sono successe e di come vedo il mondo.
Ci ho provato. La sincerità è un cammino incasinato. La maggior parte delle serie televisive, dei film e dei racconti che parlano di questo tema, lo fanno a partire dagli stereotipi e mi sono sempre risultati estranei e grotteschi. Volevo parlare e non smettere di farlo fino ad aver liberato la vita dal luogo in cui si trova imprigionata. Non è stato facile. I pennelli di Mario si sono incontrati con le mie parole per molti anni e ora il racconto è stato finalmente stampato. Buona digestione.
Fernando Balius è filosofo ed ex-impiegato. Negli ultimi due decenni, ha preso parte a vari movimenti sociali. Da quasi altrettanto tempo, riflette sulla relazione tra pazzia e società. Il posto che preferisce per pensare è su una bicicletta. È andato in esilio da Madrid per salute e per amore e ora, da uno degli angoli del suo balcone, vede le montagne. Dismisura è una delle tante storie che vuole raccontare.
Nato nella città di Murcia, Mario Pellejer Ruiz sin da piccolo ha iniziato a circondarsi di matite e pennelli per finire a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Granada. Gli piacciono gli alberi, pratica yoga e fa il postino. Nel 2017 è diventato padre di una bambina e da allora non ha mai smesso di imparare. Dopo vari esperimenti, ha capito di volver raccontare delle storie con i suoi disegni. Ci sono tante esperienze importanti che non si lasciano comprimere in illustrazioni isolate e, quindi, il disegno si è convertito nella sua finestra attraverso la quale guardare il mondo. E condividere ciò che da quella prospettiva si può ascoltare, vedere e toccare.
Il collettivo SenzaNumero si è formato circa 6 anni fa, a Roma nel 2015. Nato un po’ casualmente, sotto la spinta di necessità personali e affettive, a seguito di un benefit fatto per raccogliere un po’ di soldi per le spese legali di un’amica che stava subendo il meccanismo repressivo della psichiatria. Quell’evento fu molto partecipato e, ragionando collettivamente, ci rendemmo conto che la questione della psichiatrizzazione era un argomento che toccava (più o meno direttamente) molte persone. La scienza psichiatrica, dalla sua nascita, è sempre andata a braccetto con il potere, medicalizzando i comportamenti ritenuti, di volta in volta a seconda della cultura dominante, “moralmente anomali”. Normalità, conformismo, adattamento, adeguamento, convenzionalismo, aspettative, cultura omologante…parole d’ordine per un “quieto” vivere all’interno di recinti sociali. Questo ci spinge a incontrarci settimanalmente, a guardarci negli occhi, a fare rete e sostenere/sostenerci, con un occhio rivolto alla realtà che ci circonda e al desiderio di rompere tutti i confini che ci stanno
stretti.